Chiapporato
Dalla Croce di Geppe
Dal sentiero per Fossato
La casa delle ultime due donne (madre e figlia) che vivono tuttora a Chiapporato
Lungo il sentiero si incontrano le "Verginine"
La fontana e il lavatoio
La Chiesa
Il piccolo cimitero
"Un borgo, Chiapporato, di case costruite con quella intelligenza solida e penetrante che l'esperienza del lavoro e della fatica lima e affina, sulla misura precisa di un vivere civile che ha i suoi spazi consacrati alla privatezza e quelli aperti ai rapporti sociali (la fontana, il lavatoio). La chiesa è dedicata a San Giovanni Battista e sovrasta il borgo da sopra un breve spiazzo di uno sperone di Monte Calvi. Il santo titolare di questa chiesa ben s'addice al paese per la sua vita aspra, di deserto e per l'indipendenza del giudizio morale che lo portò al martirio e alla nostra venerazione.
Accanto alla chiesa un cimiterietto erboso, anch'esso deserto come il paese che è ai suoi piedi: simbolo però d'un tramontato comune vivere in dimensione di religiosità sociale.
Le case di Chiapporato sono, o meglio furono, case di carbonai, pastori e legnaioli ed hanno la solidità e l'armonia architettonica dei maestri muratori lombardi e la gentilezza d'un artigianato locale che ha solidificato nel legno delle porte e nel ferro di certe inferriate e ringhierine la sua elementare fantasia, in perfetta adesione con tutto il paesaggio e il proprio costume di vita.
Un borgo, insomma, quasi disabitato, ma non morto perchè le sue case e le sue strade, la sua stessa collocazione nello spazio geografico è un racconto, per chi ovviamente lo sappia ascoltare, di storia politica, demografica,economica: una lezione terapeutica, per l'uomo postindustriale dalle mille dimensioni alienato: un villaggetto crollante (anche per colpa di molti) che per vederlo veramente ci vuole molta intelligenza e rispetto perchè esso è la negazione del "rustico", della "natura", del "primitivo" nel senso pacchiano e grottesco del folclore corrente."
Paolo Guidotti, storico, 1984.
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