
26 aprile 2008
21 aprile 2008
Malpasso
Una bella escursione che consiglio in questo periodo si può fare partendo da Porretta Terme, prendendo il sentiero CAI 157 che dalla Madonna del Ponte a quota 400 mt ci porta nel crinale che separa le valli del Reno e del Limentra a quota 850 mt circa; subito dopo Poggio Barone si incontra il sentiero CAI 167 che percorre il crinale in direzione di Riola.
Appena sotto il crinale troviamo Malpasso, un borgo di poche case, così chiamato perchè in epoca medioevale era un punto di passaggio particolarmente colpito da episodi di brigantaggio.


Poco lontano da Malpasso, nel muro di una casa diroccata è ancora possibile vedere la "firma" dei Maestri Comacini che nel Medioevo hanno costruito l'edificio.
Generalmente i Maestri Comacini lasciavano su un concio di pietra incastonato nella muratura i simboli di categoria: martellina da muratore, cazzuola, filo a piombo, squadra, blocchi di pietra. Altre volte scolpivano fiori stilizzati, spirali, intrecci di corde, rosoni, oltre a scritte, cartigli, date.







17 aprile 2008
La montagna bolognese com'era
Uno dei migliori libri scritti sul nostro Appennino è quello di Tiziano Costa, "La montagna bolognese com'era", Costa Editore, 2006. E' un libro ricchissimo di foto d'epoca che vuole ricordare le "tribolazioni antiche e la vita semplice, ma difficile, vissuta dai montanari con ritmi arcaici fino a tempi relativamente recenti". Che sia un libro scritto col cuore lo si percepisce anche dalla premessa: "Credo che noi cittadini di Bologna dobbiamo chiedere scusa ai montanari per averli sfruttati per secoli, succhiando i proventi del loro lavoro e talvolta anche la loro vita. Nella storia di Bologna infatti ci sono stati periodi in cui ai montanari era fatto divieto di venire in città perchè rubavano per fame... ma in realtà sarebbe stato più giusto il contrario, che cioè loro avessero impedito ai bolognesi di andare lassù... perchè i veri ladri erano proprio i bolognesi, come dicono le antiche cronache. Infatti la storia della montagna fu scritta col sangue, col sudore e con le lacrime di povera gente che fu derubata fin dal Medioevo da ogni ribaldo di passaggio, da ogni signorotto senza scrupoli che mandava i suoi sgherri a far razzìa... per finire con la falsa libertà di Napoleone e con la libertà promessa dai piemontesi dai quali i montanari trassero... tanto benessere da dovere emigrare per poter sopravvivere: povera gente disperata che per un pezzo di pane si giocava la salute con la malaria o peggio la vita in fondo a un pozzo di miniera in qualche terra lontana."
16 aprile 2008
BRAVO le CERF
Non ho potuto fare a meno di pubblicare questo video, benchè non riguardi i cervi dell'Appennino; ma attenti cacciatori, le voci corrono...
Vita da cervi
14 aprile 2008
Caprioli in muta







In questo mese i caprioli cominciano la muta primaverile del mantello; nel giro di qualche settimana passeranno dal bruno opaco del mantello invernale al lucente rossiccio del mantello estivo. Di solito cominciano prima i giovani e poi via via i più anziani, per finire con i soggetti malati o debilitati; la testa e il collo sono le prime a perdere il pelo invernale, poi seguono tutte le altre parti del corpo.
8 aprile 2008
7 aprile 2008
La Scola di Vimignano










3 aprile 2008
2 aprile 2008
E' tornata Macchia.


Questa è una cerva molto speciale, conosciuta bene da chi "frequenta" i cervi nella zona del Parco dei Laghi. Da qualche anno, durante i censimenti primaverili del cervo, è segnalata una femmina capobranco con una banda trasversale bianca sul fianco sinistro. In inverno scompare nelle fitte faggete del Parco, con qualche escursione notturna più in basso, alla ricerca di castagne e ghiande. In primavera guida le compagne nel fondovalle, lungo il corso del fiume Limentra, tenendosi alla larga da strade e abitazioni e pascolando in campetti vicini a ripari sicuri. Poi scompare di nuovo in maggio-giugno per il parto e lo svezzamento del piccolo e alla fine dell'estate comincia a riavvicinarsi ai confini del parco, per arrivare ai cosiddetti "campi degli amori" nella stagione del bramito.
E così ogni anno, in primavera, alla ricomparsa dei branchi nei campi, viene spontaneo andare alla ricerca di una cerva con una macchia bianca; avrà superato i rigori dell'inverno, sarà stata lontana dalle insidie di un predatore pericoloso come il lupo, lontana da cacciatori, bracconieri, automobili, malattie...e poi eccola, inseparabile dalla figlia "sottile" di quasi un anno e dalle sue compagne. Ed è ancora la prima ad accorgersi della mia presenza e a condurre il branco nel fitto del bosco. Bentornata Macchia!
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