I lupi nella nostra provincia
Ci sono buone notizie sulla presenza del lupo nella Provincia di Bologna. Ieri sera a Imola, in una serata dedicata all'argomento, sono stati presentati i risultati di una ricerca sul territorio del comprensorio imolese, dove è stata accertata la presenza stabile di tre-quattro gruppi famigliari.
Complessivamente nella provincia di Bologna sono stati individuati almeno dieci-undici branchi e considerando che ogni gruppo famigliare sia costituito da quattro-sette individui, si ipotizza la presenza di una sessantina di lupi nella parte collinare-montana della provincia, per una densità approssimativa di tre lupi ogni 100 Kmq.
Complessivamente nella provincia di Bologna sono stati individuati almeno dieci-undici branchi e considerando che ogni gruppo famigliare sia costituito da quattro-sette individui, si ipotizza la presenza di una sessantina di lupi nella parte collinare-montana della provincia, per una densità approssimativa di tre lupi ogni 100 Kmq.
Negli ultimi dieci anni la ricerca sul territorio ha fatto passi da gigante, coinvolgendo anche associazioni venatorie; peccato che la partecipazione dei volontari avvenga un pò "a macchia di leopardo", chissà che in futuro non sia possibile estendere l'esperienza di Imola a tutto il territorio provinciale: in questo caso è stato dimostrato che la raccolta delle informazioni "sul campo", integrata con wolf-howling, snow-tracking, fototrappolaggio e campionamento genetico degli escrementi danno risultati estremamenti affidabili e precisi.
Anche i lupi hanno fatto molta strada; dieci anni fa erano presenti stabilmente solo sul crinale appenninico (Corno alle Scale e Brasimone), poi gradualmente hanno colonizzato le aree protette in collina (Monte Sole) e alle porte di Bologna (Parco dei Gessi), per poi distribuirsi in quasi tutto il territorio provinciale bolognese a sud della via Emilia.
Nei prossimi anni ci si attende l'ulteriore colonizzazione di nuovi territori e la formazione di tre-quattro branchi stabili, ad esempio nei settori più vicini al confine modenese.
Tra le cose positive ci metterei anche il fatto che nessuno ha parlato di lupi uccisi a fucilate, lacci o bocconi avvelenati, segno che simili eventi diventano sempre più rari, anche se è innegabile che in certi settori l'ostilità a questo predatore è ancora molto forte e i problemi legati alla convivenza uomo-lupo sono ancora da risolvere.
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