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"Tra i funghi la sola a recar nome di femmina, l'amanita. I suoi colori vivaci paiono quasi turbare le tinte pacate del bosco. Chi la scorge resta preso dalla sua bellezza, ma un attimo dopo sferra deciso un colpo di bastone, e ancora colpo su colpo quasi a far sì che di lei non resti traccia. E nel bosco ritorna il quieto vivere di sempre, in colori smorzati."
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Queste parole ci avviano alla lettura dell'ultimo romanzo di Gabriele Cremonini, ambientato nell'Alto Appennino Bolognese. Una storia di donne "diverse", storia carnale di miserie e patimenti ma anche di fierezza e bellezza. Un noir popolare, una saga che percorre cinque secoli di storia. Un racconto che è di tutti, apologia del presente, che si snoda con un linguaggio personalissimo tra le montagne dell'Appennino, recuperando anche saperi e umori che sono parte delle nostre radici comuni. Imperdibile.
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